LEGIO XXX ULPIA VICTRIX

O Roma, nessuno, finché vive, potrà dimenticarti… hai riunito popoli diversi in una sola Patria. La tua conquista ha giovato a chi viveva senza leggi, offrendo ai vinti il retaggio della tua civiltà, di tutto il mondo diviso hai fatto un’unica città.

Claudio Rutilio Namaziano

OPLITI
L’armatura completa di un oplita, definita con il termine panoplia, era costituita da un elmo, in greco kranos , da una corazza in lana o lino e cuoio lavorati (linothorax) o da delle corazze più elaborate in bronzo (thorax), da schinieri in bronzo, da una corta spada in ferro (xiphos), da una lancia (dory) ed infine da uno scudo bronzeo rotondo (oplon) fornito di un passante centrale

LORICA SEGMENTATA
Sul finire del principato di Tiberio, la lorica hamata del legionario fu sostituita dalla lorica segmentata, sempre in metallo, ben rappresentata sulla colonna traiana. Essa era composta da una serie di lamine di acciaio unite tra loro, all’interno, da strisce di cuoio a formare dei segmenti, da qui il nome segmentata.

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ALIMENTAZIONE DELLE ANTICHE CIVILTA’
Diversi autori (Apicio, Giovenale, Petronio, Columella, Plinio il Vecchio) hanno descritto ingredienti e preparazione dell’antica cucina romana. Molti ingredienti della dieta mediterranea mancavano: pomodori, peperoni, melanzane, patate, riso, granoturco, fagioli, aranci, mandarini. Contrariamente a ciò che si crede i carciofi c’erano, e pure gli asparagi. I cereali in uso erano il farro, l’orzo, l’avena, a cui si aggiunse poi il frumento duro. Famosi poi i pranzi del ricchissimo Lucullo, che non considerava alcun banchetto all’altezza di quelli di casa sua, per raffinatezza e gusto, al punto che, richiesto di quale nobile casa fosse ospite per la cena, rispose: “Stasera Lucullo mangia da Lucullo“.           

I GIOCHI
Dalla fanciullezza all’età adulta, tra dadi, astragali e tabulae lusoriae, un percorso tra giochi d’azzardo e di abilità che i Romani amavano fare per trascorrere il tempo libero. Un’ eredita ludica tuttora viva nelle nostre tradizioni.

IL MOSAICO
Il mosaico romano nacque come una composizione artistica e figurativa ottenuta mediante frammenti di materiali diversi, dette tessere, per formare immagini o disegni decorativi. Le tessere potevano essere di basalto, di travertino, di marmi di diverso colore, di diaspri vari, di pasta vitrea o di conchiglie. Si usava principalmente per i pavimenti, resistenti e facili da pulire, ma in seguito venne usato pure sulle pareti, a volte di grandezza ridotta, incasellati in una pittura parietale più estesa.

IL TEATRO
I Romani utilizzarono il modello del teatro greco, apportandovi alcune modifiche essenziali e furono costruiti in tutte le aree dell’impero, dalla Spagna, al Medio Oriente. Gli elementi di base della scenografia erano: il proscaenium, la porzione di palcoscenico più vicina al pubblico, la scenae frons, un fondale dipinto, i periaktoi, di derivazione greca e l’aulaeum, un telo simile al nostro attuale sipario.